PORTIERI, RESTATE TRA I PALI
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Meglio il tuffo laterale che il passo in avanti? Provate in allenamento di
Sergio Rossi (preparatore di portieri, allenatore di base)
Da "La Gazzetta dello Sport" - domenica 7 Gennaio 2001
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Il Direttore della Scuola Portieri Numero Uno, Dott.
Giuseppe De Fidio, è stato intervistato dalla "Gazzetta dello Sport" per un
parere tecnico su questo argomento. Ecco la sua risposta (pubblicata in calce
all'articolo stesso):
"Non mi convince. Secondo me, uscire fino al limite
dell'area piccola è sempre la scelta migliore. In questo modo si restringe la
porta e si ha sempre la possibilità, in caso di pallonetto o di tiro a
rientrare, di tornare sulla linea in fretta. Io poi sono contrario ad insegnare
ai portieri a guardare solo i pali. Ritengo si debba sempre insegnare a guardare
le diagonali che corrispondono alle traiettorie del pallone. E anticipare
l'intervento."
Ed aggiunge:
"Per quanto riguarda, poi, l'affermazione che
i tempi di esecuzione in avanti sarebbero più lenti rispetto a quando ci si
lancia a destra o sinistra, invito ad osservare che, IN TUTTI I GESTI TECNICI,
la velocità dipende dal numero di ripetizioni che vengono effettuate. Ne
consegue, quindi che ADESSO è più veloce il tuffo a destra o sinistra (perché è
quello più usato), ma allenando un allievo al tuffo in avanti si otterrà in
breve tempo la stessa velocità anche per questo più utile gesto tecnico che
consente di aggredire la traiettoria!"
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Il tuffo in avanti-diagonale, in occasione di tiri da
lontano, è un dogma per tutti i portieri e i preparatori.
Ma secondo me non è utile in tutti i casi. Vediamo il perché.
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FIGURA 1
- Il portiere è in posizione perpendicolare rispetto al pallone. Gli si chiede di non effettuare
l'intervento lungo la retta definita "senza taglio", ma di proiettare il corpo
lungo i segmenti definiti "taglio in avanti". L'angolo di incidenza tra la retta
e i due segmenti può variare da 30° a 50°. Secondo me, tranne in un'unica
situazione, non solo non si hanno vantaggi, ma addirittura si ottengono
risultati negativi.
Primo argomento - Quando il preparatore dei portieri presenta questo caposaldo
ai suoi allievi di solito utilizza la seguente procedura: viene posto il pallone
in posizione centrale, il portiere si colloca di fronte e si procede ad indicare
la traiettoria estrema che segue il pallone per entrare in rete. A ciò segue la
solita domanda: "Il punto in cui il pallone ti passa più vicino è collocato
lateralmente rispetto alla tua figura oppure è in posizione avanti-laterale?"
"Avanti laterale!" "E ti conviene intervenire dove la palla passa più vicino al
corpo o dove passa più lontano?" "Vicino al corpo, è più facile
arrivarci!" Il ragionamento ha una sua logica. Ma ad una più approfondita
valutazione rivela delle inadeguatezze sostanziali.
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FIGURA 2
- La figura base è il triangolo formato, al vertice,
dal pallone e, alla base, dalla posizione perpendicolare del portiere rispetto
al pallone stesso. Con il segmento "spazio coperto" s'intende la somma della
distanza a destra e a sinistra che il portiere raggiunge partendo dal punto
centrale. Mantenendo fermo il punto centrale facciamo partire tanti segmenti
uguali cambiando solo l'angolo di incidenza alla base. La figura che ne consegue
è un cerchio. Utilizzando solo il semicerchio superiore possiamo ottenere la
gamma completa degli angoli possibili di taglio in avanti-laterale.
Se il pallone è a 250 cm. (2,5 metri) la posizione 1 è collocata a circa 50°, la
2 a circa 22°, la 3 a circa 15° e la 4 corrisponde al raggio della base, quindi
0°. Parte il tiro alla sinistra del portiere: la traiettoria è il segmento che
unisce il pallone al punto estremo di spazio coperto. Utilizzando "4", cioè
l'angolo zero, si arriva appena ad intercettare la traiettoria. Quindi, più si
riesce a tagliare in avanti-laterale (nel nostro caso, "1") più è vantaggioso
effettuare il "taglio".
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FIGURA 3
- Vediamo un po' cosa succede se il pallone non è a 250
cm. ma a 1.000 cm. (10 metri): il raggio che permette di superare
l'intercettazione della traiettoria è quello senza numero intermedio tra 3 e 4
mentre sia 3 che 4 intercettano la traiettoria. Risultato: non c'è differenza
tra tagliare al raggio 3 e non effettuare il taglio. Rispetto alla figura
precedente, non tutti i raggi sono vantaggiosi, ma solo alcuni. Se poi il
pallone non è a 1.000 cm. ma a 1.500, il responso è ancora diverso: non è più
vantaggioso effettuare il taglio. Conclusioni: se mettiamo in relazione la
progressione delle distanze e i risultati ottenuti, rileviamo che più il pallone
si allontana dal portiere, meno conviene utilizzare il "taglio". Riepilogando:
in caso di tiro da 2,5 metri o meno, è vantaggioso tagliare; in caso di tiro da
10 metri non c'è una concreta differenza; in caso di tiro da 15 metri o più, non
è vantaggioso tagliare.
Secondo argomento - Abbiamo ipotizzato gli
scenari in base ad una figura geometrica specifica, il triangolo. Ma se
analizziamo ciò che avviene nella realtà, i tiri più spesso sono ad effetto a
"rientrare" (palloni colpiti con l'interno piede o di collo interno piede).
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FIGURA 4
- Questa è in genere la traiettoria dei tiri. Per chiarezza ho preso in
considerazione solo due punti (A e B) del cerchio formato dai raggi che formano
l'intera gamma (cerchio con linea tratteggiata). Si evidenzia come qualsiasi
traiettoria indirizzata al punto massimo di portata di "A" (corrispondente al
tuffo laterale) non risulti raggiungibile con qualsiasi taglio in avanti e
tuffo. Nell'ipotesi che la traiettoria sia più aperta e quindi passi più
distante da "A", il pallone risulta fuori portata, ma ancor di più se si
utilizza un qualsiasi taglio avanti-laterale. Nell'ipotesi che la traiettoria
sia più aperta e quindi passi più distante da "A", il pallone risulta fuori
portata, ma ancor di più se si utilizza un qualsiasi taglio avanti-laterale.
Nell'ipotesi che la traiettoria sia più chiusa, per esempio passi dal punto
estremo di "B", con il tuffo laterale la traiettoria è più vicina al punto di
partenza. La palla impiega più tempo ad arrivare all'ipotetico punto di
intervento utilizzando il taglio in avanti-laterale o senza utilizzo dello
stesso? Prendendo una qualsiasi delle figure precedenti, tutte confermano che
più si taglia e meno tempo resta a disposizione, e la stessa logica lo
ribadisce: a parità delle altre variabili, minore è lo spazio che separa, minore
è il tempo per percorrerlo. È un argomento importante perché dispone di ampi
margini di miglioramento. Basti pensare alla capacità di anticipazione e
all'ampiezza del campo visivo.
Terzo argomento - Analizzando il gesto
tecnico del tuffo in avanti-laterale ho riscontrato alcune incongruenze nel
rapporto tra la potenzialità e la biomeccanica del gesto tecnico stesso. In
genere il portiere ha tempi di esecuzione più lenti nel tuffarsi in avanti
rispetto a quando si lancia solo a destra o a sinistra.
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